fill
vincenzo casali terry smith charles mason
graham fagen hidetoshi nagasawa stefan dornbusch
alistair wilson hans winkler gaetano mainenti
michele de marchi robert morris maurizio pellegrin
    
Line Bruntse
Line Bruntse, Direct line (particolare|detail), 2009
 
MaraM
MaraM, Albedo, 2009
 

    

    

Translating Lost
Line Bruntse, Luigi Guerrieri, MaraM, Luca Valenti
5-27 settembre, 2009
5-27 September, 2009

Vernissage:
3 settembre alle 18.30
3 September at 6.30pm

apertura:
opening times:

dal venerdì alla domenica
15.00-19.00
from Friday to Sunday
3pm - 7pm

a cura di:
curated by:
Elisa Genna e Vittorio Urbani

assistenza:
assisted by;

Flavio Pedazzini, Michele Pili, Silvia Venturelli
con la partecipazione di:
with the participation of:

Deborah Barkun, Cesare Pietroiusti

organizzazione e produzione:
management and production:
Nuova Icona
Comune di Milano - Sezione Tempo Libero

Comune di Milano

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dove:
where:
Oratorio di San Ludovico,
Calle dei Vecchi 2552
Dorsoduro
Venice

Map:

catalogo disponibile:
catalogue available:

Awaiting details

scaricare/download:
pdf press release  180kb
pdf comunicato

informazioni:
information:
Nuova Icona Press
info@nuovaicona.org

Images on left:
Courtesy degli artisti
Courtesy of the artists

 

 NUOVA ICONA PRESS RELEASE

TRANSLATING LOST
Line Bruntse|Luigi Guerrieri|MaraM|Luca Valenti

Translating Lost si pone come polo catalizzatore di ciò che è perso, da cui partire per costruire nuovi modi di pensare e una nuova consapevolezza di sé.
Nel suo farsi e nel suo mostrarsi è fortemente caratterizzata dalla modalità “in progress”: la docu­mentazione, presente in un angolo a lei esclusivamente dedicato, testimonia che artisti e curatrice hanno lavorato come in un vero e proprio workshop, dove le idee e gli sviluppi sono stati costantemente condivisi.
Ogni lavoro ci parla di una perdita, personale e sociale, diventa una critica, e al tempo stesso una provocazione, a fermarsi e guardare: non tanto le opere, ma la realtà, e quello che rischiamo di perdere e già abbiamo perso.


L’opera di Line Bruntse (Danimarca, 1969, vive e lavora a Millersville, Pennsylvania), si caratterizza per uno stile altamente poetico e riflessivo, che si trasmette attraverso installazioni dal forte impatto materico e dalle grandi dimensioni. L’artista invade lo spazio attorno a sé, trasformandolo secondo i dettami della sua immaginazione, sempre stimolata da un contesto e un’esperienza indagata a fon­do. Per Translating Lost Bruntse ragiona sulla perdita di “contatto” e “realtà” nella comunicazione a livello umano, quella perdita che tende ad uniformarci in un impermeabile individualismo collettivo e in una globalità altamente comunicante quanto altamente separata e frazionata. La sua opera si propone di offrire allo spettatore un’occasione in cui i rapporti sociali possono essere recuperati at­traverso il contatto e la vicinanza fisica, mediante un’ installazione che penetra lo spazio interagendo con le persone.


I lavori di Luigi Guerrieri (L’Aquila, 1983, vive e lavora a Venezia) tendono a creare vere e proprie “situazioni” in cui lo spettatore è condotto e immerso. Guerrieri crea atmosfere e ambienti che non vogliono soltanto trasmettere emozioni o sensazioni, ma farle vivere del tutto. In occasione di Translating Lost l’artista si presenta con un’installazione sonora che ragiona sulla perdita della fi­gura paterna; una perdita intesa a livello sia personale che socio-culturale. L’artista si concentra sulla parola “papà”, e attraverso la sovrabbondanza della ripetizione e un sottile quanto acuto gioco di parole, da luogo ad un dialogo schizofrenico e potenzialmente interminabile.


MaraM (Napoli, 1979, vive e lavora a Napoli) nasce e si fa conoscere come artista performativa. Formatasi come scultrice, MaraM sa forgiare su di sé e intorno a sé forme altamente significative, giocando spesso col paradosso e l’autoironia. Il suo “fare performance” travalica i limiti imposti al genere e lo stesso concentrarsi sul corpo, e assume una dimensione aperta a diverse forme di co­municazione e approcci al “fare arte”.
Per Translating Lost l’artista ragiona sul duplice significato del termine “perdita”, in particolare quando ci si riferisce al tempo: in ciò che solitamente assume un’accezione negativa (perdere tem­po), in una parentesi di apparente vuoto e disfunzione, si può trovare una chiave di comprensione per quello che sarà poi o che è già stato. Su una serie di disegni su carta trattata con inchiostri
fotosensibili, vengono alla luce momenti di perdita in storie dal carattere iniziatico (tra le più cono­sciute favole/fiabe per bambini); ma ciascun quadro/ciascun passaggio è visibile solo dopo un certo lasso di tempo. Si genera un cortocircuito nel racconto e nella sua lettura/visione denso di signi­ficato, dove ciò che sembra perso/assente diventa elemento centrale dell’opera e indispensabile alla comprensione della stessa. Il momento ritratto su ogni foglio, ugualmente, è il racconto di una perdita che diventerà cruciale per lo svolgimento di tutta la narrazione.


Luca Valenti (Erice, 1974, vive e lavora a Milano) nasce come fotografo autodidatta, e si fa cono­scere per le sue fotografie di forte impatto e per il manierismo e la sbalorditiva capacità con cui si avvale dello strumento digitale e degli strumenti tecnologici che permettono di agire sull’immagine e modificarla. Translating Lost è la sua prima mostra: l’artista propone una galleria di ritratti, perso­nalissima e anticonvenzionale. Nelle sue fotografie si materializzano corpi mutilati e contorti, nuovi esseri viventi innalzati su piedistalli ornati di pizzo; a manifestare, attraverso la loro presenza, la de­solante situazione degli esseri umani: privati del loro stesso corpo e della loro umanità, sempre più controllati e “gestiti” da un Sistema onnipresente. 

Mostra prodotta da: Nuova Icona Associazione Culturale per le Arti, Venezia
La mostra è stata precedentemente proposta a Milano, prodotta da Show Biz Visual Communication Srl, presso La Fabbrica del Vapore, dall’8 maggio al 6 giugno 2009, con nil supporto di Livello 16, Milano

Fermata "San Basilio"
vaporetto/motoscafo linea 2, 61, 62


English version

TRANSLATING LOST
Line Bruntse|Luigi Guerrieri|MaraM|Luca Valenti

The exhibition places itself as a catalyst of what is lost, what from which you can start to build new ways of thinking and a new self-consciousness. An exhibition  strongly characterized by an ongoing profile: the documents presented in a corner dedicated to it, testify that both the artists and the organizer have worked in a real workshop, in which the ideas and developments have been constantly shared.
Each work talks about a loss, both personal and social, it becomes a critique but at the same time a provocation to stop and look: not only at the pieces of work, but at reality and what we risk to lose and what we have already lost.

The work of Line Bruntse (Denmark, 1969, lives and works in Millersville, Pennsylvania) is characterized by a highly poetic and thoughtful style, that is transmitted through big installations. The artist invades the space surrounding and transforms it by following the principles that are in her imagination, always triggered by a context and a deeply-investigated experience.
For Translating Lost, Bruntse works on the loss of “contact” and “reality” in human communication, the loss that makes us uniform in an impermeable collective individualism and in a highly communicative and divided entirety.
Her work wants to offer the spectator a chance to recover social relations between contact and physical closeness, through an installation that penetrates the space and interacts with people.

The works by Luigi Guerrieri (L’Aquila, 1983, lives and works between Lille and Venice) tend to create a real “situation” in which the spectator is lead. Guerrieri creates atmospheres and environments that aim to let the spectator live the emotions, and does not want to simply transmit them. In the occasion of Translation Lost, the artist presents himself with a sounding installation that works on the loss of a father figure; a ‘personal and socio-cultural loss. The artist focuses on the word “dad”, and through many repetitions and a subtle but acute play on words, he gives rise to a schizophrenic and potentially never-ending dialogue.


MaraM (Naples, 1979, lives and works in Naples) begins and becomes famous as a performative artist. Born as a sculptor, MaraM knows how to forge on and around herself significant shapes, often playing with paradox and self-mockery. Her “performance” goes beyond the limits imposed to the gender , and adopts a dimension of art open to different forms of communication.
For Translating Lost, the artist works on the double meaning of “loss”, in particular when the word is referred to time: when it has a negative meaning (to waste time) you can find a key of understanding for what will be and what has already been. Moments of loss come out through drawings on paper treated with photo-sensitive ink, and they are mostly stories and fairy-tales for children; but each picture/each scenery can be seen only after a period of time. A short-circuit comes out from the story and its reading, in which what seems lost/absent becomes the heart of the work, essential for the understanding of it. The moment drawn on each sheet is the story of a loss that will become crucial for the development of the whole narration.

Luca Valenti (Erice, 1974, lives and works in Milan) begins as a self-taught photographer, and becomes famous for his strong photos and the amazing way in which he uses the digital and technological instruments that permit to modify the image.
Translation Lost is his first exhibition: the artist offers a very personal and non-conventional gallery of portraits. In his photos mutilate and twisted bodies materialize, new living creatures are raised upon pedestals with laces; this to show, through their presence, the distressing situation of human beings: deprived of their own body and humanity, more and more controlled and lead by an omnipresent System.

Exhibition created by Nuova Icona Associazione Culturale per le Arti, Venezia
The exhibition has been already proposed in Milan, created by Show Biz Visual Communication Srl, at La Fabbrica del Vapore, from May 8 till June 6, 2009, with the support of Livello16, Milan

Boat stop "San Basilio"
vaporetto/motoscafo lines 2, 61, 62

NUOVA ICONA – Giudecca 454, Venezia | www.nuovaicona.org | t. 0039 041 5210101
Per informazioni, immagini e cartella stampa, scrivete a info@nuovaicona.org
For further information, press images and press pack, please write to info@nuovaicona.org

 

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